Gli insulti “razzisti” ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Gli scemi c’erano ai tempi di Maometto e ci sono ai giorni nostri. La differenza è che allora la cosa si arenava immediatamente, ora invece giornali e TG ne prolungano e ne amplificano gli effetti.

Si creano appositamente programmi TV  per parlare ed analizzare i motivi che spingono le persone a dare adito a questi pensieri che si sostanziano nel manifestare esplicitamente la loro convinzione che le differenze razziali siano tali da motivare degli insulti allo scopo di indurre il giocator..  MA CHE OOOOOOOOOOOOOOH!

Basta! Diamo il giusto peso alla cosa. Ma non tanto noi, quanto i giocatori oggetto di tali insulti. Interrompere una partita come ha fatto Boateng, fare la vittima ogni domenica come Balotelli e compagnia bella è stupido e inutile.

Il fatto è questo: la gente in un gruppo si sente nella posizione di fare qualsiasi cosa, anche la più stupida. È sempre stato così. La massa è questo. Gente che, come un gregge, segue un pastore che molto spesso, negli stadi, si identifica in un ciccione con la birra in una mano e manie di protagonismo nell’altra. Quindi è inutile gridare “Oddio dove finiremo! Insulti razzisti! Aaaaahh! Hitler! Campi di concentramentoooo”. Questa gente qui parla perché non sa fare altro. Stiamo tranquilli, non siamo di fronte a nessun progetto di pulizia etnica. Sono i soliti scemi. Ci sono sempre stati.

E poi definiamo l’insulto razzista. Se dico “stronzo” a Giuseppe (persona dalla pelle nera) piuttosto che a Franco (persona dalla pelle bianca), è perché penso che Giuseppe sia "stronzo" in qualità di “stronzo”, non in qualità di persona dalla pelle nera. Claro?

Qualche tempo fa Paul Labile Pogba si lamentò di certi insulti ricevuti da Meggiorini nella partita Torino-Juventus. Meggiorini, al quale va tutta la mia stima, rispose che gli insulti ci furono eccome! Ma non avevano nulla a che vedere col colore della pelle.

Il gesto di Dani Alves, dice più di mille programmi e di mille giornali.

Ignorate questi comportamenti e vivete il calcio come dovrebbe essere vissuto. Non sprecate ne inchiostro ne tempo per questi episodi, non ne vale la pena. Anzi, avrete l’effetto opposto.

P.S.: scrivere questo articolo si contraddice con la morale finale. Chiedo venia.    

Peace!